Piazza Verdi, 29 - Busseto
«Ci sono dei verdi numeri civici che richiamano la magia, l'onomanzia. Il numero 29 di una nota piazza italiana è un gioiello per molti versi.» |
Last modified: Dec 23, 1996
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Dunque, raggiungete Busseto. Se avete bisogno di una finalita’ specifica per farlo, vi diciamo che la cosa piu’ importante che vi troverete... e’ li’ vicino.
Ma ora, per meglio abboccare lo stomaco dopo il lungo viaggio, visitiamo questa ridente cittadina padana. Raggiungiamo la piazza-parco difronte al municipio. Per farvi capire l’indole della gente che la abita vi diremo solo che questo edificio non e’ solo teatro di accadimenti politi, bensi’ e’ anche solo teatro. Un tizio barbuto troneggia su una seggiola li’ davanti, forse un sindaco o un attore... o forse un musicista.
Pero’ non divaghiamo oltre e rechiamoci a visitare al n.29 di questa piazza, nota come Piazza Verdi, il principale seppur isolato episodio architettonico del paese.
Trattasi di un appartamento di una piccola casa ad un piano del 1800 in mattone a vista rosso, forse dimora un tempo del barbone. A rendere plausibile questa convinzione, basti citare che le finestre sono lasciate frequentemente aperte, per far si’ che gli sguardi dei pellegrini (della loro presenza ne parliamo dopo) possano esitare a lungo sugli arredi interni e li convinca di essere nel luogo giusto. Entriamo.
Subito all’ingresso cogliamo la sensibilita’ nella disposizione dei locali, in tutto tre, due dei quali affacciati in quello grande che fa’ pure da ingresso. Il pavimento e’ apposta poco curato per non indurre nei visitatori molesti sensi di colpa per i calzari eventualmente infangati dalle lunghe passeggiate nel parco o dai giochi praticati nell’area per bambini di cui e’ dotato. Poco curato, ma accuratamente mantenuto pulito da ingegnoso sistema di lavaggio continuo, erogato non da un marchingegno estraneo all’arredo, bensi’ da un servizio che potremmo definire "organico" alle funzioni dell’ambiente in cui e’ inserito, a cui oltretutto pure nella sostanza il visitatore-autore puo’ partecipare.
Chi ha busseto?
/*Who did knock(...)?*/Dunque, raggiungete Busseto. Se avete bisogno di una finalita’ specifica per farlo, vi diciamo che la cosa piu’ importante che vi troverete... e’ li’ vicino.
Ma ora, per meglio abboccare lo stomaco dopo il lungo viaggio, visitiamo questa ridente cittadina padana. Raggiungiamo la piazza-parco difronte al municipio. Per farvi capire l’indole della gente che la abita vi diremo solo che questo edificio non e’ solo teatro di accadimenti politi, bensi’ e’ anche solo teatro. Un tizio barbuto troneggia su una seggiola li’ davanti, forse un sindaco o un attore... o forse un musicista.
Pero’ non divaghiamo oltre e rechiamoci a visitare al n.29 di questa piazza, nota come Piazza Verdi, il principale seppur isolato episodio architettonico del paese.
Trattasi di un appartamento di una piccola casa ad un piano del 1800 in mattone a vista rosso, forse dimora un tempo del barbone. A rendere plausibile questa convinzione, basti citare che le finestre sono lasciate frequentemente aperte, per far si’ che gli sguardi dei pellegrini (della loro presenza ne parliamo dopo) possano esitare a lungo sugli arredi interni e li convinca di essere nel luogo giusto. Entriamo.
Subito all’ingresso cogliamo la sensibilita’ nella disposizione dei locali, in tutto tre, due dei quali affacciati in quello grande che fa’ pure da ingresso. Il pavimento e’ apposta poco curato per non indurre nei visitatori molesti sensi di colpa per i calzari eventualmente infangati dalle lunghe passeggiate nel parco o dai giochi praticati nell’area per bambini di cui e’ dotato. Poco curato, ma accuratamente mantenuto pulito da ingegnoso sistema di lavaggio continuo, erogato non da un marchingegno estraneo all’arredo, bensi’ da un servizio che potremmo definire "organico" alle funzioni dell’ambiente in cui e’ inserito, a cui oltretutto pure nella sostanza il visitatore-autore puo’ partecipare.
Viva Puccini!
FINE