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Campo di Bipolo Umano


Campo di Bipolo Umano

/*Human Bipole Field*/  
campo bipolo «Teoria del campo. E' stata applicata in ogni campo fisico umano. Eccone ancora uno tra i tanti possibili.»
 

Last modified: Oct 18, 1997 (Created: 11 Nov, 1987)
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Campo di Bipolo Umano

/*Human Bipole Field*/ Ho il piacere di riprendere un mio vecchio articolo in seguito a studi più specifici compiuti da me medesimo, grazie alla cognizione di campi fornitami dai corsi di Fisica 2, Elettro 1, Elettro 2. Tratterò infatti il campo statico creato dal bipolo umano. Il bipolo umano come tutti sanno è classicamente costituito dal naso e dalla parte terminale della schiena (fondo schiena). Esistono altri tipi di bipoli umani aventi le medesime caratteristiche: ascelle-naso, piedi-naso, ma anche fondo schiena-lingua, piedi-lingua, ecc... Non proporrò alcuna esperienza da eseguirsi in laboratorio, ma mi affiderò al senso comune del mio lettore.
Specifico subito che nell'universo esiste per ogni naso un fondo schiena, ma noi potremo considerare l'iterazione tra le singole entità separatamente, senza cioè considerarle a coppie, cioè come bipoli.
Dunque: poli omonimi si attraggono, poli eteronomi si respingono (salvo casi degeneri), la legge è del tutto empirica. La forza implicata in questa iterazione, può essere quantitativamente espressa dalla nota equazione di Culò (monaco francese della bassa Savoia):

F = K*n*f / r*r 
Dove:
  • n e f sono quantità che esprimono la nasità e la fondoschienità, e si misurano in Culo (in onore al buon monaco);
  • r è la distanza tra le entità cui sono riferite n e f;
  • K è una costante presente solo per correttezza dimensionale.
La determinazione della dimensione fisica di n e f è lasciata per esercizio al lettore attento.
Si noti che F è il modulo del vettore F, e che la direzione su cui è applicato è la congiungente i due poli, con il verso definito precedentemente quando si è detto che poli eteronimi si attraggono e poli omonimi si respingono.
Non è però del tutto precisa la precedente affermazione. Non si tratta infatti di un semplice vettore, bensì un Fettore, che si indica con il simbolo [cazzetto]. L'algebra Fettoriale è del tutto duale di quella vettoriale, tenendo unicamente presente la differente terminologia:
  • prodotto Ascellare anziché Scalare;
  • prodotto Fettoriale anziché Vettoriale.
Siamo così giunti al concetto di campo: la presenza in una regione dello spazio di un naso, o un fondo schiena ,o una molteplicità di entrambi determina il fatto seguente: qualsiasi altro naso o fondo schiena nella stessa regione sarà soggetto ad una forza, risultante dalla somma dell'azione di ciascuna sorgente (principio di sovrapposizione degli effetti). Punto per punto si avrà, per medesimo naso o fondo schiena, diverso valore di forza.
Consideriamo ora la grandezza:

Puz = F / n
detta intensità di campo di puzza o puzza. Come per la forza risulterà anch'essa funzione del punto. Si noti che se conoscessimo per ogni punto della regione il valore di Puz ci saremmo svincolati dal considerare la 'costituzione' della sorgente. Puz è in poche parole la forza per unità di f o di n cui sarebbe soggetta appunto f o n posta nella regione di spazio su cui si sviluppa il campo.
In effetti consideriamo un naso immerso in un mezzo omogeneo e isotropo che comprenda nel suo interno un porcile: mano a mano che ci si avvicina sarà sempre più tentato ad allontanarvisi. Dovrà essere 'spinto', quindi soggetto ad una forza.
Ed ora consideriamo il Fetenziale: dovendo spingere il naso nel porcile, si farà una certa 'fatica', si spenderà un certo lavoro. La quantità:

V = L / n = F*s / n = Puz*s
è il lavoro svolto per unità di n, ed è il fetenziale attribuibile ad n. Si noti che il fetenziale si annulla per Puz = 0, cioè in un punto che non subisce più l'influenza del campo (idealmente all'infinito; ma con vento favorevole anche meno, ma per sorgenti del tipo 'piedi di Pretta' [Amico dell'autore (n.d.t.)] molto di più).
Introduciamo ancora il concetto di Fetore, o puzza distribuita su una superficie orientata (cioè la Puzza è il Fetore per unità di superficie), il meglio noto flusso della puzza:

Fet = Puz*S 
Valgono le seguenti proprietà (tralascio le dimostrazioni):


  1. Il vettore Puz è irruttazionale cioè il lavoro lungo qualsiasi percorso chiuso all'interno del campo è nullo:
    rut Puz = 0
  2. Inoltre la Defecanza del vettore Puz è proporzionale alla nasità o fondo schienità per unità di volume:
    def Puz = n / Vol
In altre parole il flusso della puzza (cioè il fetore) è pari alla nasità o fondoschienità contenuta nella superficie chiusa attraverso la quale è misurato il fetore.
Tracciamo ora le linee di puzza: per un bipolo umano sono sempre tangenti al vettore puzza e hanno verso dal fondo schiena al naso.
Le linee aventi direzione perpendicolare alla prima sono le linee equifetenziali, infatti la Gradibilità della puzza è pari a V (relazione che si ricava da V = Puz*s) cioè:

V = gradb Puz
Le linee equifetenziali si possono tracciare mediante un comodo strumento. Infatti la tensione tra due punti del campo (cioè da loro d.d.f. o differenza di fetenziale) è sondabile mediante l'uso di un bigio martino omosessuale di cui si userà il naso o il fondo schiena, a piacere dell'operatore che effettua la misura (che se fosse omosessuale a sua volta potrebbe introdurre elementi estranei). L'uso del bigio martino come Fetorometro (quindi come misuratore di flusso) è più complesso, e legato alla capacità dello strumento di sentire la 'pregnanza' degli aromi. La trattazione esula dagli scopi dell'articolo).
Solo mediante le considerazioni di cui sopra si è potuto studiare a fondo il campo di puzza. Forse però la trattazione dalla quale discendono più direttamente le applicazioni pratiche, è quella che considera come sorgente di puzza elementare, la molecola di Fetodiene. Si tratta di una molecola solo di recente isolata, mediante tecnologie rese possibili solo dalla messa in orbita di stazioni orbitanti molto sofisticate. La molecola di fetodiene, in termini analitici corrisponde al fondo schiena, crea quindi nello spazio circostante un campo radiale le cui linee di puzza hanno il verso positivo diretto all'infinito. Anziché un bigio martino omosessuale considereremo il contatore Olezzer, molto simile ad un contatore Geiger (quello che ticchetta quando rileva la presenza di particelle radioattive, naturalmente il contatore Olezzer ticchetta quando è eccitato da una molecola di fetodiene), dal quale differisce qualitativamente per il fatto che mediante esso è possibile distinguere molecola da molecola, basta prestare attenzione al suono che viene amplificato. Ogni molecola è quindi perfettamente distinguibile a seconda del fondo schiena di provenienza.
Ma perché è importante riconoscere le puzze? Se muniamo il contatore di antenne direzionali, potremo seguire una qualsiasi scia di odore fino alla sorgente (capite le applicazioni che ne derivano nei caffè alla moda, nei ristoranti di lusso, nei locali in genere con 'la puzza sotto il naso').
Ogni uomo civile ha diritto di sentirsi offeso dalla spregiudicatezza anale di certi individui sempre difficilmente individuabili. Ogni uomo civile ha diritto di esclamare 'La smetta puzzone maleodorante di impestare l'aria a me circostante con i suoi effluvi intestinali mefitici'. Ma prendiamo ora in considerazione il caso in cui tale uomo civile si accorgesse di aver interloquito con un onorevole, o con il proprio datore di lavoro: situazione veramente spiacevole.
Quindi è necessario che il compito di agire spetti esclusivamente ad una Polizia particolare (la cosiddetta Pulizia), nei cui archivi sarà presente uno schedario contenente le caratteristiche degli 'olezzi eccellenti'. Finalmente potrà ricostituirsi un'aristocrazia all'interno della nostra stessa democrazia: un'Aristocrazia di Scoreggioni.
Consideriamo ora la seguente esperienza: prendiamo un foglio di carta igienica. Poniamolo in prossimità del fondo schiena in modo che la sua superficie sia investita dalle linee di puzza. Notiamo che il foglio diventa marrone con diversa gradualità a seconda della densità di linee che lo attraversano, e per la durata dell'esperimento.
Prendiamo un'altro foglio e poniamolo alla stessa distanza del caso precedente ma facendo in modo che la normale dello stesso formi un certo angolo con la direzione delle linee di puzza, e lasciamolo così per lo stesso periodo di tempo del caso precedente. Si ottiene che diverrà meno marrone. Abbiamo costruito un semplice misuratore di Fetore, in quanto l'immaronimento risulta proporzionale al numero di linee di puzza (inversamente proporzionali al coseno dell'angolo).
Suggerisco ora da buon elettrotecnico quale possa essere l'esperimento successivo, cioè cercare di interpretare in questo caso il significato di derivata nel tempo del flusso. Per esempio, ruotando il foglio di carta igienica con velocità costante w. Vorrei osservare in particolare, che su un naso immerso nel campo prodotto da un fondo schiena è applicato naturalmente un lavoro, ed è quindi del tutto vantaggioso sfruttarlo in un'ottica di sviluppo di fonti energetiche alternative. Alternativi sono quindi i ben noti sistemi Gay, basati sull'accoppiamento di due fondo schiena che interagendo fra loro, tramite una serie di pulegge e rinvii, riescono a porre in rotazione per esempio un alternatore: Ward-Leonardt, Perrin-Boume, Brown-Boveri, Oliviero-Ravell Ravelli.
(*) [cazzetto] nella stessa posizione della freccetta del vettore; si noti quindi che il duale di 'vettore freccia', è 'fettore cazzo'...
FINE

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