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Passione alcolica


Passione alcolica

/*Alchool addiction*/  
alcol alcolismo «Il mio vero vizio è il mangiare. Il bere è secondario e per lo più legato a... ma a cosa? Ai ricordi. A certi ingloriosi ma educativi ricordi.»
 

Last modified: Jun 11, 2004 (Created: Gen 27, 1998)
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Alcol senza Alcolismo

Astare da Qui non è condizionato dall'alcolismo, ma può citare edificanti episodi in cui l'alcol ha significativamente influito sul suo comportamento e percezione della realtà e dignità. In questa sezione della mia opera, vi parlerò di come ci si possa ridurre qualora si abusi del proprio stomaco. Non è necessariamente una sensazione sgradevole... all'inizio, ma chi non ha mai maledetto quel ultimo bicchierino... il cambio di vino... l'aver preso freddo al pancino... aver mangiato quegli strani antipasti... comunque sia è sempre troppo tardi!



La mia prima volta

/*The first occourence*/ Dunque... so di gente che ha deciso risolutamente la prima volta in cui andare fino in fondo, anzi, fino a 'oltre' il petting... Io invece ho dimostrato la medesima tanta presenza d'animo con l'alcol!
Non so con quanto anticipo, ma ricordo che la sera stessa in cui avevo dato l'orale della maturità ero ormai pronto e deciso.
Avevo cercato la complicità dei miei compagni di squadra, quella del pallone, e guarda che caso, quella famosa sera doveva esserci una festa a casa di uno di questi amici. Avevo cercato di entusiasmare tutti quanti riguardo la splendida occasione per perdere la mia verginità, e tutti mi avevo garantito un entusiastico appoggio.
Quella invece... mi lasciarono... solo!
Arrivai lì da solo, non ricordo in che modo... penso in bicicletta. Loro erano già lì... avevano giocato a pallone, io non vi ero andato... Perché? Caspita ho un buco nella memoria... Ue' mica ho perso qualche sinapsi quella sera?
Cominciai con la birra e qualche salatino. Avevo comprato uno di quei bidoni da 5 litri e avevo anche preso lo 'spinatore'. Bevevo e mi guardavo attorno, ogni tanto qualcuno mi chiedeva qualcosa del mio esame, ed io raccontavo... e poi mi guardavo attorno ancora e cercavo qualche complice... ma nessuno sembrava essere interessato alla birra... Insomma... una delusione!
Arrivò la pizza, qualche altra diavoleria estiva... ed io perdevo sempre più la convinzione di insistere da solo... eppure erano già tutti compagni di bevute! Per esempio ricordo al mare il mio primo litro di birra... ricordo che costava cinquemila lire... e a Qui in qualche posto anche quattromilacinquecento!!! Uh!... ricordo l'effetto sulla diuresi!!! Eh, eh, eh... dalla passeggiata al disopra del livello dei tetti delle cabine e attraverso le balaustre, giù sulla spiaggia dei bagni 'Villa Ida'!
Ero fermo a quelle bevute lì, 'da camerata'...
Quella sera... niente! ...Anzi mi sentivo anche un poco escluso: io ero lì con una maturità superata... con il mio progetto sulla verginità epatica. Credo comunque di averne bevuti un paio di litri di quella buona. Ma la sera conviviale finì ed io ero ancora lucido.
I veri amici compaiono nel momento del bisogno...
Quando tutti se ne andarono, rimanemmo io, il padrone di casa, e due cari amici... uno era un po' un bastardo... e se ne approfittò... anche se devo ringraziare lui se posso dire che la prima sbornia non si scorda mai!!!. Dunque. Io avevo cominciato, un poco alticcio a lamentarmi del fatto che mi ero ritrovato da solo come uno stronzo a bere... e... toh! Salta fuori una bottiglia di grappa... buona sta grappa... ed ecco il gin! ...Questo no... prende un poco lo stomaco pur essendo meno secco di una buona grappa... e guarda qui! ...Il latte di suocera! ...Ptui! Che schifo!!!
Il gioco lo capii sono qualche mese dopo, quando si tornò sull'argomento: il bastardo mi aveva fatto assaggiare non senza malizia tutto il bar di casa.. e io giù a bere... Ricordo solo il televisore acceso... e poi di essermi esibito nelle mie famose cinquanta (50!) flessioni sulle braccia consecutive... poi più nulla... o meglio... ricordo di essere stato su una moto... poi un prato... poi nient'altro che la vomitata mattutina...
Ricordo poco ma il divertente c'era stato però!!! Pare che confidai agli altri tre, tutte le mie passioni femminili, tutte le mie preferenze in ogni campo... poi di essere stato riaccompagnato a casa sul retro di una moto sostenuto dal conducente di un'altra, ed altri equilibrismi del genere... Immaginatevi se non deve essere stato divertente! ...per gli altri: io non ricordo nulla!


A natale

/*At christmast eve*/ Molto bella anche questa...
Si andava all'epoca, alla Veglia di Natale in una chiesetta di un paese vicino. Si conosceva parecchia gente, e al termine della funzione ci si ritrovava a fare una scarna baldoria a base di pandoro e panettone. C'era anche da bere... ma di vero spumante ce n'era ben poco... al suo posto c'era del moscato... che pagandolo meno di una bottiglia di acqua minerale non poteva certo essere indicatore di una grande qualità...
C'erano le chitarre e si canticchiava... l'atmosfera era veramente cordiale... e se quel vino costava meno dell'acqua, io ne bevvi in misura inversamente proporzionale. Ok... tornammo in città e andammo a casa di uno di noi a fare non so cosa... credo mangiare?!
Vomitai nella vasca da bagno. In questa occasione imparai quanto sia utile che qualcuno ti regga la fronte per espletare lo svuotamento gastrico...
Poi uscimmo e facemmo un giro in centro... andammo di dove si ritrovava la compagnia della ragazza di uno di noi... Vomitai contro la colonna del palazzo di fronte alla profumeria...
Evidentemente non dovevo stare molto bene... Cercammo allora un bar aperto... e lo trovammo. Feci la mia seconda grande scoperta della serata... quando si ha nausea, il caffè con sale e limone è molto salutare... Vomitai alla base di un albero del distributore nella piazza. Poi basta.


A pasqua

/*At esthar eve*/ Scusate un attimo, ma al momento non ricordo... Perché mai avrei dovuto ubriacarmi a Pasqua?


A capodanno

/*At new year's day*/ Non toccò a me. Anzi... io da bravo verginello, cercai di ubriacarmi, ma mi venne presto la nausea e mi fermai. Non ne avevo mai bevuti, ma solo visti fare in TV i cocktail... e così con un amico ci dedicammo per la maggior parte della serata a fare misture con quello che il bar della casa che ci ospitava poteva offrire.
Eravamo a casa di un amico, eravamo in tanti, e quindi dovevamo dormire un poco come capitava. Io mi ero buttato per terra, sulla moquette con il mio sacco a pelo, come vi dicevo, più per la stanchezza che per quanto avevo bevuto. Il mio compare di sbronza mi stava vicino.
Ho solo dei ricordi confusi; ricordo solo un poco di concitazione... e poi che mi invitarono a spostarmi... Era una bella moquette, rossa... si era formato un laghetto di forma irregolare, di una specie di minestrone... una pappetta direi...


In montagna

/*In the mountain*/ Di questa mi vergogno un poco. Ero andato via da solo, in vespa. Era un periodo un poco privo di serenità, quello.
Prendo la vespa e parto. Non avevo nulla con me, solo gli scarponi ai piedi, e uno zainetto vuoto. Il tutto non era pianificato, solo che arrivato a Borgosesia anziché tirare dritto mi infilo in un supermercato. Compro solo tre confezioni di bottigliette: 4 Ceres, 4 Guinness, 3 ...boh, quelle rossicce di malto di whisky... insomma, fatti i conti c'erano 1.33 più 1.33 più 1.00 uguale 3.66 litri di birra. Fosse stata benzina con la vespa avrei fatto 70 km.
Arrivo in fondo alla strada della Valle di XXX, e attacco il sentiero. La posizione della meta è un poco complicata da spiegarvela. Diciamo che sapevo che una certa cima era raggiungibile da due valli distinte, ed uno dei due percorsi lo avevo già effettuato. Avevo controllato sulla cartina il nuovo tragitto e avevo scoperto che c'era un rifugio alla base della salita. Decisi di raggiungerlo prima del crepuscolo. E' un giorno feriale, e nonostante sia estate spero di non incontrare nessuno.
Arrivo molto più tardi di quanto avessi previsto, ma il rifugio è vuoto. Questo è situato ancora nel fondo di una valle piuttosto ampia, che pare prosegua ancora per molto. Faccio un sopralluogo appena oltre il rifugio e trovo subito una biforcazione e la segnalazione per la mia meta, che getta decisamente sul versante destro. Seguo il sentiero come posso con lo sguardo, e raggiunta la cresta proseguo, fino a riconoscere la cima. La valle e dolce, con un bel prato e qualche grosso masso disseminato a casaccio senza costituire nessun ostacolo per il passaggio. C'è anche il corso di un ruscelletto che devo attraversare per proseguire. Vi getto le bottiglie per rinfrescarle ed entro nel mio ricovero.
Ampio, di soffitto alto, da un lato in un angolo, i tavolacci coi materassi di plastica e una montagna di coperte, al centro un tavolo, le panche e dall'altro lato il camino, che accendo. Alla sola luce della brace e di una candela scrivo qualche sciocchezza sul libro del rifugio, e intanto mi scolo almeno due litri di birra accompagnati da patatine e fonzies. Mi addormento.
In qualche modo nella notte lo stomaco si rivolta, e rovescia il contenuto sulla plastica dei materassi. Io sono distrutto e mi riaddormento li accanto. Solo il giorno dopo mi rendo conto coscientemente di cosa è accaduto. Copro la mia opera con le coperte e parto seduta stante lungo il sentiero nella direzione da dove ero provenuto il giorno prima.
Lungo il sentiero incontro dei gitanti. Sono dei veri escursionisti: camicia a scacchi e pantaloni alla zuava. Un poco mi dispiace per ciò che troveranno... ma non abbastanza.



Al mare

/*In the seaside*/ Era l'epoca in cui al mare, con cinquemila lire ti davano il boccale da un litro, più le noccioline. Il cameriere ce ne portò uno ciascuno al tavolino sul lungo mare. Dal tavolino vicino dei tedeschi ci videro e fecero un gesto di saluto alzando il loro e sorridendo. Era il mio primo boccale. Birra ne avevo già bevuta, anche in quantità, ma...: quella era la cerimonia del boccale!
Molti camerieri la conoscono bene. Ricordo quell'altra volta a Casale in cui qualcuno di noi al momento di ordinare esitò un attimo: -Dai! Si era detto tutti quanti!
-Eeeh no eeeh! Se non lo vuole non lo vuole! Stasera ho dovuto già pulire due tavolini per gente che ci vomita sopra!- ribattè il cameriere...
Tornando ai boccali posso ancora citarvi la ricerca del locale con la birra più a buon mercato... per esempio, a Qui davanti al 'circolino' costava quattromila con noccioline, ma la qualità era sensibilmente inferiore a quella fornita in quelli da cinquemila. Al mare era più buona, evidentemente c'erano i tedeschi da soddisfare, e questi pretendevano un livello qualitativo. A volte c'erano le noccioline a volte no, e siccome sono abbastanza indispensabili, il doverle pagare a parte elevava il costo complessivo della serata. Anche questo rientrava nei criteri adottati per la selezione del locale.
Quella sera bevemmo con calma, come si usa nelle cose fatte per la prima volta e riguardo le quali non si conoscono esattamente i propri limiti. Con quella gradevole euforia da bevuta estiva ci avviammo a piedi verso Laigueglia lungo la passeggiata. Era ormai notte fonda, pochi ci tenevano compagnia. Ricordo un effetto che mai più si ripeté così vistosamente: la reiterata minzione dietro i lampioni.
Ed ecco uno strano rumore. Dovete sapere che tra i due paesi della riviera dei fiori la spiaggia si stende con solo una breve interruzione, dove è la spiaggia libera. In quel tratto, privo di stabilimenti balneari, può capitare che la notte si fermino a dormire dei giovinastri in sacco a pelo. Noi si stava giovialmente scherzando quando... tra un'onda e una risacca colgo degli strani rumori. Mi fermo, taccio gli altri. Sono dei sospiri? Il piano stradale, lungo la disabitata litoranea è due metri al disopra del livello del mare, tanto che sfruttando lo sbalzo della strada si trovano delle specie di cabine. Mi appoggio alla balaustra e non vedo nulla. Guardo in basso e che ti vedo? Due chiappe saltellanti, due gambe e il viso di una ragazza che si accorge di me e comincia ad urlare. Via, via... via, anche se sarebbe stato più divertente fermarsi a provocare i due, nudi come vermi che in fin dei conti... che potevano farci?


Per interposta persona

/*By mean of other person*/ Volevo festeggiare non ricordo più cosa... ero stato prima a Berlino e poi qualche mese convalescente, quindi c'erano almeno due ragione per festeggiare, e invitai gli amici per bere un poco.
Avevo imparato dalla prima esperienza che era possibile produrre il burro agliato con sale, e dalla seconda ad organizzare qualcosa per veder qualcuno ogni tanto... ma su questo ultimo aspetto della faccenda forse varrebbe la pena di spendere due parole... ma due sono troppe... facciamo una... quella che ho detto.
La storia del burro è semplice, se ne benedice un poco di pane e poi si beve birra... se ne benedice un poco di pane e poi si beve birra... se ne benedice un poco di pane e poi si beve birra. In mio amico, mio omonimo, ha prevalso il secondo aspetto e alla fine si è ubriacato... di burro salato con aglio. Io non mi ricordo dove ero stato... forse perché a mia volta in eccesso di birra... ed un mio altro amico (che poi ha dato anni dopo le dimissioni assieme a me... le dimissioni come il destino unisce... e separa...) arriva e dice: -Il tuo amico omonimo ti ha rifatto le piastrelle del bagno.
-In che senso scusa? -...avrà centrato almeno la vasca da bagno pensai...
-In effetti è l'unica cosa che non ha centrato...
Io mi sono voltato dall'altra parte ed ho continuato a bere la mia birra. Era moderatamente tardi e le zanzare non c'erano più, di là c'erano gli amici... 'Ci penserò domani' pensai con incredibile signorilità.
La notte se ne andarono ovviamente tutti, ed io rimasi lì con il peso dell'enorme incombenza...
Tergiversai un poco... spostai qualche bicchiere dal tavolo al lavandino, qualche sedia, un poco di cartacce... Alla fine assecondai il senso di dovere ed entrai nel bagno. Ero preparato a quella che immaginavo essere una delle viste più apocalittiche della mia vita. Aprii la porta con circospezione, non volevo che il raccapriccio mi potesse indurre alla nausea....
Già mi prefiguravo l'odore... gli schizzi sulle pareti... il pavimento e le ceramiche... Intanto che pensavo la porta si stava schiudendo sempre più... ma nulla.
Sulle prime pensai di non vedere bene... l'ebbrezza... la penombra... ma poi avanzai verso la vasca da bagno... ma ancora nulla... nulla di nulla... il bagno era lindo: ...gli amici nonostante tutto servono a qualcosa.
Il mio omonimo è ancora mio amico... ma è convinto che non lo abbia più invitato per 2 anni dopo l'incidente.


Per una donna

/*For a woman*/ Hai voglia! Non ho mai capito chi riesce ad ubriacarsi pensando ad altro. Come non capisco chi fuma.


Per un lavoro

/*For a job*/ Si può festeggiare quando si consegnano le dimissioni?
Ci ritrovammo in tre a darle. Via dal paese e festeggiamenti in città, a Qui subito dopo il lavoro. Il periodo del preavviso è singolare. Si lavora con le cadenze solite ma ci si sente straniati da qualsiasi routine. Nell'euforia ci si apre a qualsiasi travolgente esperienza... come cercare una cotoletta con rucola per Qui. Molto vino. Poi alla baracchetta della stazione, diventata in quegli anni ritrovo trendy specializzato in cocktail sudamericani, ma anche tradizionali. Sapete fare il Martini dry? Si toglie dalla ghiacciaia il gin, si riempie lo shaker di ghiaccio e si versa un poco di vermouth e si shakera. Buttate via il vermouth e mettete il gin. Buttate via il ghiaccio e versate. Unica concessione: una oliva verde.
Al termine della serata nessuno si pose il problema di stabilire chi potesse guidare. C'era però da andare a riprendere la macchina al paesello. Il senior al volante, io di dietro, il junior accanto al guidatore.
A metà tragitto il junior avanza la richiesta di accostare. Eravamo nella circonvallazione di Tronzano. Lo guardo scendere dall'auto e subito piegarsi in avanti per far scendere quanto di fetido il suo corpo volesse espellere. A tale vista mi getto in avanti per gettare anche io a mia volta il contenuto interiore. Il senior resiste. Si riparte per un nuovo lavoro.


Per sbaglio

/*For a mistake*/ Beh, la storia è molto semplice. Facevo da barman, e non essendo esperto, dovevo assaggiare ogni cosa che facevo prima di offrirla.
Si era mangiato una pasta fredda con olive, capperi e pomodorini, di quelli sfiziosi. Sai di quelle belle paste, un capolavoro, che quasi dispiace di non poter più vedere dopo ingurgitata. Sarà per questo che inconsciamente avrò desiderato di degurgitarla per intero.
Da bere invece c'era gin con mistura di succo di frutta esotica, quello con le palme, le spiagge e i tonni del pacifico. La ricetta è semplice: si mischiano i due componenti... accidenti... non so in che misura... sarà per questo che dovevo procedere per tentativi... Ma non deve essere la procedura corretta...
Ma come cazzo fanno i professionisti?
FINE

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